esperienze dei matrimoni del passato
Rivivere la tradizione locale
Città Sant’Angelo è uno dei borghi abruzzesi che conserva il maggior numero di tradizioni riguardanti il matrimonio.
Anticamente, il rito nuziale era un vero e proprio ‘fatto’ di famiglia: entrambe le famiglie degli sposi contribuivano all’organizzazione della cerimonia, tanto che spesso il loro giudizio condizionava le scelte nell’organizzazione della festa.
Dal recupero delle tradizioni angolane, sono emerse usanze caratteristiche, che voi sposi e gli invitati tutti rivivrete in prima persona!
La serenata
Grazie alla complicità degli abitanti del borgo, rivivrete l’organizzazione della serenata.
Nel centro storico del paese, sul balcone più bello, la sposa viene ospitata in attesa dello sposo e degli amici. Accompagnati dal gruppo musicale folcloristico locale, si intoneranno canti tipici della tradizione.
Al termine del gioioso rituale d’amore, la sposa riceverà un dono dal suo amato. A questo punto la serata si trasforma in una festa in piazza con balli tipici e una degustazione di prodotti enogastronomici del borgo.
I dolci della sposa, la pizza doce e il banchetto nuziale
Un laboratorio pratico, esperienziale ed estremamente dolce!
Questa attività è un laboratorio pratico ed esperienziale per la preparazione dei dolci tradizionali: gli “spumini”, i biscotti di “pasta di mandorle”, le “manucce” i “tatoni” e le “ferratelle”.
Di tutti i dolci solo la torta nuziale “la pizza doce” era preparata il giorno prima della cerimonia, e una volta pronta, veniva portata a casa della sposa, per poi essere consumata a fine pranzo nuziale. Un dolce a base di pan di spagna diviso in 5 strati bagnato con l’alchermes e rum farcito con crema gialla e crema al cioccolato, ricoperto di glassa bianca.
La preparazione del banchetto nuziale era coordinata dalla cuoca del paese o dalla mamma della sposa, che venivano aiutate dalle donne di famiglia e dai vicini. Piatti immancabili della tradizione nel banchetto nuziale erano la “pasta alla mugnaia” e “gli anellini alla pecorara”.
Il laboratorio gastronomico è allestito in una casa all’interno del centro storico: sono coinvolte le attività commerciali del borgo come il panificio, la gastronomia e le associazioni culturali.
L’esperienza si può concludere con un pranzo o una cena a base di prodotti tipici locali e con la degustazione abbinata al liquore nuziale, il rosolio.
La dote ( Dodda), la some e la partenza
Un’esperienza unica, radicata nella tradizione.
In uno spazio dedicato, verrà allestita l’esposizione di un corredo da sposa (la Dote): oggetti, tessuti, utensili che fanno parte della tradizione Angolana e abruzzese.
Il giorno prima del matrimonio il tutto veniva chiuso in uno o più bauli. Lo sposo doveva caricare “la Some” (cioè la dote) su di un carro adornato con campanelle, nastri colorati e lustrini variopinti e trainato da due buoi addobbati anch’esse a festa con due fazzoletti bianchi (“li fazzulitte bianche”) legati alle corna e quindi trasportato nella nuova dimora degli sposi.
“La partenza” è un’antica serenata nuziale che si svolgeva presso la casa della sposa la sera del trasferimento della dote dalla casa della sposa alla casa dello sposo. Era una sorta di “serenata del distacco” : iniziava così la festa del matrimonio con parenti amici e vicini di casa.
L’esperienza è una full immersion nelle attività artigianali locali, per toccare con mano l’originalità dei simboli del giorno di festa.
Grazie all’aiuto degli anziani cerimonieri del borgo, verrà rievocata la festa de la “Partenza” con degustazione delle pietanze del banchetto, vini locali e danze tradizionali abruzzesi.
I regali alla sposa
Dopo il corteggiamento ed il fidanzamento, la sposa in vista della prima visita del suo promesso per la definizione degli accordi matrimoniali, riceveva il primo dono prezioso costituito da un paio di orecchini (le Sciacquajje) o un ciondolo (la Presentosa) che possono essere ordinati ancora oggi nelle gioiellerie del borgo.
Gli artigiani e le ricamatrici del borgo si adopereranno invece per realizzare preziosi ed unici manufatti da regalare alla sposa da parte di amici e parenti. Saranno a disposizione per confezionare e ricamare articoli per arricchire il corredo della sposa; lenzuola e asciugamani ricamati con le iniziali degli sposi, cuscinetto porta fedi, accessori per l’abito, artigianato vario.
L’esperienza potrà essere vissuta o nell’intimità della coppia con chi dona l’oggetto, o durante i vari momenti di festeggiamento.
La preparazione del letto nuziale
Un’esperienza tutta in rosa.
Le amiche della sposa sono coinvolte, con l’aiuto delle anziane signore angolane, nella preparazione del talamo nuziale.
La sposa, le amiche e le donne presenti, guidate dai racconti della tradizione, prepareranno il letto nuziale, utilizzando gli antichi simboli di prosperità e sacralità. Il laboratorio sarà allestito in una stanza del centro storico del borgo e sarà un momento intenso per la sposa e le sue ospiti.
Al termine dell’esperienza, la sposa riceverà in dono il completo ricamato con le sue iniziali, utilizzato per la preparazione del talamo.
Il corteo nuziale
Nel giorno del matrimonio, rivivrete una grande tradizione abruzzese: “il corteo”.
Un festoso corteo coprirà il percorso dall’alloggio degli sposi al luogo del rito. I simboli della tradizione, gli ornamenti e la musica, accompagneranno la coppia e i loro ospiti, con l’aiuto degli anziani cerimonieri del borgo che coordineranno l’evento.
Irrinunciabile momento che renderà il vostro giorno legato per sempre alla tradizione abruzzese.
I balli nuziali
Diversi sono i balli che caratterizzano la festa nuziale, le loro funzioni erano tante.
Ne esistevano di due tipi: quelle da festa e quelle da corteggiamento che volevano rappresentare il possesso fisico e fugace di una donna che per la prima volta è tra le braccia di un uomo.
Tra i balli popolari, quello del “Laccio d‘amore” un rituale propiziatorio che affonda le sue origini nella preistoria. Una danza fatta di allusioni mimiche, di sguardi passionali, di espliciti ammiccamenti da parte dei ballerini che volteggiano intrecciando nastri colorati
A questo se ne aggiungono altri, tipo la “Quadriglia”.
La Quadriglia è la danza di gruppo più nota e più diffusa in Italia ma nasce in Abruzzo: si balla in coppia e si eseguono tante figure e incroci di mani e di coppie agli ‘ordini’ di un comandante della quadriglia che con nomi in un francese sgangherato chiama le varie figure di danza.
Questa esperienza permetterà a sposi e ospiti di rivivere un momento saliente e goliardico delle nozze tradizionali, guidati da esperti musicisti, figuranti e cerimonieri. Tra addobbi, decori, fiori e musica, tutti saranno coinvolti in questa esperienza unica di musica e danza.
Al termine delle danze, gli ospiti potranno degustare un buffet di dolci e liquori tipici abruzzesi.
Confetti e bomboniere
Il confetto è una tradizione tutta italiana che merita di essere tramandata nei secoli.
In Abruzzo i confetti trovano la loro massima espressione di eccellenza (basti pensare a Sulmona).
La tradizione vuole che il confetto usato per il matrimonio sia bianco, ad indicare la purezza della sposa, e che ogni anniversario di matrimonio abbia il suo colore specifico. Si dice inoltre che nel sacchetto che accompagna la bomboniera il numero può variare, ma, per essere di buon auspicio, devono essere in un numero dispari, perché indivisibile come l’unione nata dal matrimonio.
Il numero minimo consigliato comunque è 5 come i doni della vita che si augurano agli sposi: Salute, Ricchezza, Felicità, lunga Vita, Fertilità.
Alla fine del pranzo nuziale gli sposi passavano tra gli invitati con il vassoio “buono” di famiglia, sul quale venivano messi i confetti sfusi e con un cucchiaio ne dispensavano un certo numero agli ospiti.
L’omaggio dei confetti può essere abbinato ad un dono che resterà agli ospiti a memoria del matrimonio e dell’esperienza vissuta, come ad esempio di prodotti dell’enogastronomia e dell’artigianato locale, realizzati e confezionati in modo esclusivo per l’evento.